La guerra in Ucraina mette a nudo il ritardo dell’Italia nella transizione ecologica
La guerra in Ucraina ha messo a nudo quanto gravi ed imperdonabili sono i ritardi che l’Italia è stata costretta a subire nel percorso verso la transizione ecologica, bloccata da una burocrazia borbonica e da un atteggiamento falsamente ambientalista di molte Soprintendenze, del Ministero della Cultura e di alcune Associazioni falsamente ambientaliste che si sono schierate in maniera massiccia contro qualunque progetto di impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili!!! Da parecchio tempo il MIC da pareri negativi a tutti i progetti presentati. È possibile che nessuna proposta progettuale sia meritevole di essere approvata? È possibile che invece il MITE ed il Consiglio dei Ministri che approvano i progetti che il MIC ha proposto di bocciare sono diventati un covo di distruttori dell’ambiente e del Paesaggio?La verità è che da un lato la lotta ai cambiamenti climatici (vera battaglia degli ambientalisti seri) e dall’altra la guerra in Ucraina stanno evidenziando quanti danni hanno fatto atteggiamenti esasperati e preconcetti contro le energie rinnovabili.
La guerra ha evidenziato come l’Italia sia fortemente vincolata per la sua vita quotidiana, per la sua economia e per il suo sviluppo sostenibile dal gas russo.La guerra sta evidenziando come atteggiamenti sbagliati hanno costretto tutti noi a pagare un prezzo salatissimo alla mancata autonomia energetica che possiamo raggiungere solo incrementando in maniera sostanziale la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, soprattutto ora che ci sono sistemi di accumulo molto efficaci che permetterebbero a colmare l’unico handicap delle rinnovabili e cioè la non continuità.Come è noto i fotovoltaici non producono di notte e gli eolici non producono nelle belle giornate senza vento e questo era un problema per garantire una continuità di produzione che ovviamente è indispensabile.
Ora questo problema non esiste più e la dipendenza della nostra economia dal gas russo è un delitto e chi ha ostacolato la realizzazione della transizione ecologica deve passarsi la mano sulla coscienza e chiedere perdono a tutta l’Italia per i gravi danni che hanno causato alla nostra economia ed alla nostra indipendenza!!! Per fortuna il ministro Cingolani ed il Presidente Draghi hanno imboccato la strada giusta e marciano nella direzione corretta.Ancora ci sono resistenze enormi che rendono il percorso irto di ostacoli ed allungano in maniera inaccettabile gli iter autorizzativi ma ci auguriamo che altri importanti passi in avanti si faranno lungo questa strada come auspicato da un bellissimo libro di Gianni Silvestrini "Che cosa è l’energia rinnovabile oggi" edizione ambiente e da una interessante presentazione sul supplemento di repubblica il Venerdì che potete leggere al seguente link